L’Artrite Psoriasica (APs) è un’artropatia infiammatoria cronica associata a psoriasi, inclusa fra le spondilo-artropatie sieronegative, che può coinvolgere le articolazioni dello scheletro appendicolare, lo scheletro assile e le entesi, cioè le porzioni inserzionali di tendini, legamenti, etc..
La maggiore incidenza si ha fra i 30 e i 50 anni e solitamente essa si presenta dopo (mediamente entro 10 anni) oppure contemporaneamente (circa il 15% dei pazienti) alle lesioni cutanee, tuttavia in circa 1 paziente su 7 essa esordisce prima di queste ultime (di norma in pazienti che hanno anamnesi familiare positiva per psoriasi).
L’APs ha un comportamento clinico eterogeneo potendosi presentare in forma di entesite, di mono-oligo-poliartrite periferica, di sacroileite e di spondilite e le sue manifestazioni possono essere di gravità variabile fino alla “artrite mutilante” (così definita per le gravi deformità articolari che essa determina).
E’ pertanto fondamentale indentificare la malattia nelle fasi precoci (early arthritis), quando cioè essa è ancora confinata ai tessuti molli periarticolari (cioè ai comparti entesico-tendineo e capsulo-sinoviale) e il danno ancora reversibile. In quest’ottica gioca un ruolo fondamentale la diagnostica per immagini e segnatamente l’Ecografia (ad alta ris0luzione, US-HR) integrata dal Color/Power-Doppler (CD/PD) e la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) che rappresentano le uniche metodiche in grado di identificare i segni iniziali della malattia (entesiti, tenosinoviti, artrosinoviti, borsiti, osteiti, etc.) consentendo così al clinico di instaurare tempestivamente i presidi terapeutici più idonei al fine di evitare la progressione della patologia verso le forme più aggressive e destruenti (late arthritis).
Ecografia ad alta risoluzione e Risonanza Magnetica Nucleare rappresentano inoltre le metodiche più affidabili nel definire il grado di attività di malattia e la eventuale risposta alle terapie.
Dott. Francesco Arceri